sabato 19 giugno 2010

Ricordi di scuola

18 giugno: consegna schede di valutazione, si chiude un ciclo. Uno scambio di battute con il collega: “Mi sembra di aver chiuso un capitolo… mi mancano già tutti… a settembre… vedremo…”. Poi arrivano i ragazzini, con i genitori, alla spicciolata e c’è tutto il tempo per guardare assieme le foto della prima, per rivivere ricordi, per sorridere su quel che è stato.
F. ci consegna una busta: “Adesso che mi avete dato la pagella posso darvi questa lettera, nessuno può dirmi che l’ho scritta per i voti”.
“Ricordi di scuola.
Cari maestri,
ormai questi cinque anni di scuola se ne sono andati e io purtroppo non sarò più un vostro alunno e a me questo dà un forte dispiacere al cuore perché non potrò mai più sentire le vostre fantastiche lezioni.
E come passerò le ricreazioni senza di voi tra ridere e scherzare?
Io ho un segreto da svelarvi che non ho avuto il coraggio di dire neanche al mio diario, questo è… che per me siete come lontani parenti.
Voi siete stati sempre gentili e disponibili a fare qualsiasi cosa, infatti mi avete sempre aiutato a superare gli ostacoli più difficili di questi cinque anni.
A volte con il maestro Umberto pensavo che noi, V A, rischiavamo che il dirigente, che voi in classe chiamate “capo”, aprisse la porta nelle ricreazioni e ci scoprisse a vedere i film con la Lim.
Le prime cose che mi avete insegnato sono state quelle di leggere, scrivere, calcolare; all’inizio questi tre insegnamenti erano difficili, ma con il passare del tempo sono diventato bravo.
Mi ricordo ancora il primo giorno di scuola, quando voi vi siete presentati e il maestro Giuliano ci ha cantato in inglese la canzone “il ragnetto e la pioggia”.
Questi sì che sono ricordi!
Non mi dimenticherò mai dei vostri sorrisi dolci e splendenti.
Spero di ricevere una bella pagella per passare alle medie.
Le medie mi fanno paura perché non voglio essere bocciato e deludere me e voi che avete fatto molta fatica per insegnarmi molte cose.
Voi resterete nella mia testa e soprattutto nel mio cuore.
NON MI DIMENTICHERO’ MAI DI VOI!!! Soprattutto voi, maestra Katia, maestro Giuliano e maestro Umberto.
Ciao!”

Il magone cresce quando altri alunni ci dicono: “Maestri, avete detto ai prof. che devo aiutare A. e di mettermi in classe con lui?” (A. è un bambino con una certificazione). “Non preoccupatevi per… ci pensiamo noi, anche sulla corriera”. “Torneremo a trovarvi…” e l’attenzione per il/i compagno/i è condivisa dai genitori. Frasi spontanee, sincere… la scuola non è solo il luogo dell’apprendimento ma anche e soprattutto della relazione.
Sulla scheda di valutazione di un alunno con gravi difficoltà abbiamo scritto: “…ha dimostrato grande desiderio di imparare e tenacia nell'affrontare le difficoltà incontrate. E' maturato nell'autonomia personale e nella consapevolezza di sè, riuscendo a stringere relazioni significative all'interno del gruppo classe e a percepirsi come persona portatrice di talenti…”: questo per me è il senso della scuola.