Sto leggendo “L’italiano - lezioni semiserie”, di Beppe Severgnini, scritto “per denunciare le violenze commesse contro l’italiano. Lo scopo è
In sintesi, ecco i suoi consigli. Si comincia dal Decalogo Diabolico (per stabilire dove è arrivato il nostro degrado) e si arriva ai Sedici Semplici Suggerimenti, metà appresi da Montanelli, metà ispirati a Flaiano.
Decalogo Diabolico: seguite queste regole e cadrete così in basso che, a quel punto, potete solo risalire. Ignorandole saremo già sulla buona strada.
I
Usate dieci parole quando tre bastano.
II
Usate parole lunghe invece di parole brevi,
sigle incomprensibili e termini specialistici.
III
Considerate la punteggiatura una forma di acne:
se non c’è, meglio.
IV
Fate sentire in inferiorità il lettore:
bombardatelo di citazioni.
V
Nauseatelo con metafore stantie.
VI
Costringetelo all’apnea: nascondete la reggente
dietro una siepe di subordinate, e cambiate il soggetto
per dispetto.
VII
Infilate due o più che in una frase.
VIII
Non scrivete Il discorso era noioso, e i relatori aspettavano
l’intervallo ma Lo speech era low-quality e il panel s’era messo
in hold per il coffee-break.
IX
Usate espressioni come in riferimento alla Sua del…;
il latore della presente; in attesa di favorevole riscontro.
X
Siate noiosi.
Regola per P.O.R.C.O: suggerita ai ragazzi alle prese con un tema, e agli adulti impegnati a scrivere qualsiasi documento.
Pensa (aspetta a scrivere: prima decidi cosa dire)
Organizza (elenca i punti da toccare)
Rigurgita (butta fuori, senza pensarci troppo)
Correggi (e rileggi con calma, almeno due volte)
Ometti (togli tutto ciò che non è necessario)
Sedici Semplici Suggerimenti
Avere qualcosa da dire
Dirlo
Dirlo brevemente
Non ridirlo. Se mai, rileggerlo
Scriverlo esatto
Scriverlo chiaro
Scriverlo in modo interessante
Scriverlo in italiano (è più trendy, baby)
Non calpestate i congiuntivi
Non gettate oggettive dal finestrino
Spegnete gli aggettivi, possono causare interferenze
Non date da mangiare alle maiuscole
Slacciate le metafore di sicurezza
In vista della citazione, rallentate
Evitate i colpi di sonno verbale
L’ultimo che esce, chiuda il periodo.
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