Giotto di Bondone (1267-1337): Adorazione dei Magi.
La stella di Natale
Era pieno inverno.
Soffiava il vento della steppa.
E tremava il neonato nella grotta
sul crinale della collina.
Il fiato del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta,
sulla mangiatoia aleggiava un tiepido vapore.
E lì accanto, mai scorta fino allora,
più discreta d'un lucignolo
alla finestra d'un capanno,
riluceva una stella sulla via di Betlemme.
Una gran folla si assiepava presso la collina.
Albeggiava. Comparivano i tronchi dei cedri.
E a loro: "Chi siete?" chiese Maria.
Noi, stirpe pastori e messaggeri del cielo,
siamo qui per cantare lodi a voi due.
"Non si può, tutti insieme.
attendete sulla soglia"
Albeggia. Dalla volta celeste l'alba scacciava,
come granelli di polvere, le ultime stelle.
E dalla gran folla solo i Magi
Maria lasciò entrare nella grotta.
I Magi, nell'ombra, in quella stalla buia
bisbigliavano, trovando a fatica le parole.
A un tratto qualcuno, nell'oscurità,
con la mano trasse un po' a sinistra
dalla mangiatoia uno dei tre Magi;
e quello si volse: dalla soglia, come fosse in visita,
alla Vergine guardava la stella di Natale.
Boris Pasternak
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