domenica 16 marzo 2008

Per quanto sta in te

Tengo le poesie di Costantino Kavafis sul comodino e spesso ne leggo una, prima di cedere ai richiami del sonno notturno. Itaca è la mia preferita. Amo la lirica del poeta greco, e, al di là delle sue scelte personali, mi ritrovo nella sua visione della vita.

Ieri sera ho trovato questi versi che auspico accompagnino ognuno nel viaggio verso Itaca.

Per quanto sta in te

E se non puoi la vita che desideri

cerca almeno questo

per quanto sta in te: non sciuparla

nel troppo commercio con la gente

con troppe parole in un viavai frenetico.

Non sciuparla portandola in giro

in balìa del quotidiano

gioco balordo degli incontri

e degli inviti,

fino a farne una stucchevole estranea.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sono molto belle e dense di significato le parole di questa poesia! grazie katia
oggi inizia la primavera, la stagione del cambiamento, della rinascita...
ti auguro tante emozioni forti e serene per far sì che la vita non diventi mai una stucchevole estranea ma un contenitore di esperienze da vivere intensamente giorno dopo giorno, per ricordarle con dolcezza lungo i tratti magari un pò più tortuosi!
con affetto, un abbraccio
cecilia

Anonimo ha detto...

la dedico a te

SPECCHIO

Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
e tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.

S. Quasimodo

sempre con affetto
cecilia

Katia ha detto...

Cara Cecilia, grazie per le tue parole e per la bella poesia, l'avevo studiata alle elementari e me l'hai fatta tornare a memoria. Speriamo che dopo il buio e freddo inverno arrivi finalmente il tiepido sole primaverile a segnare la rinascita tanto attesa. Prepariamoci, dunque, ad accoglierla anche con lo spirito e a riempirla dei colori della vita.
Un bacio
Katia

Anonimo ha detto...

26/3/08

Lascia che il fuoco ti consumi, come legna devi ardere, come legna ti seccherai al sole.
Tu sei legna non il fuoco, accetta la tua natura, ma ricorda senza legna non esiste il fuoco.
Non guardare il cielo in cerca di risposte, tu sai chi sei accettalo senza compromessi.
Lasciati guidare dal tuo io, non vi è bene e male dentro di te, c’è solo energia.
Tutto e male ciò che ci fa gelare, tutto e bene ciò che emana calore.
Esistono più nature, non ve ne sono di sbagliate ma solo diverse.
Tutto è bene ciò che le fa convivere, tutto è male ciò che le fa combattere.
Dentro di te ci sono molti desideri, dentro di te ci sono molte speranze.
Non combatterle ma fondile in un unico raggio.
Posa la spada, non vorrai combattere contro te stesso?
Posa lo scudo, da cosa ti difendi?
Siamo come lacrime, diverse ma uguali, oltre l’aspetto siamo un corpo unico una unica volontà un unico spirito.
Non esiste ne fine ne inizio siamo noi a segnare il tempo, siamo noi a credere nelle distanze.
Non temere dell’infinito, ma lasciati trasportare, noi siamo infiniti in tempo e spazio, il corpo è solo un bozzolo in cui stiamo sperimentando e riposando.
Per un momento non legarti alla coscienza ed ai ricordi, sentiti per quello che sei senza contaminazioni.
Ora ricorda questo istante e sappilo dimenticare, perché cosi sarà, la vita è fatta di istanti se ci perdiamo ad intrecciarli tra loro non capiremo il senso dell’attimo.
Sappi che ciò che vedi e senti non è che una infinitesima parte di ciò che puoi, che c’è e che sei.
Non stravolgere la tua vita, ma segui la tua strada nel rispetto del creato, incluso te stesso, amala per quello che è, ma sappi che è molto di più. Impara e migliora, godila nella sua semplicità, accetta il dolore è parte di te, ma non farti adombrare, la luce è sinonimo di vita, è energia nel senso più stretto, diffondila in te stesso come concetto di rinascita e di ritorno alle origini.
Tu puoi, tu sai, tu sei.
Ciao Katia, mi chiamo salvo, le tue riflessioni mi sono piaciute, e allora ho pensato di mandarti quanto ha scritto un ragazzo di 21 anni che fa delle riflessioni molto profonde. E si fa chiamare Fenice ma il suo vero nome è Andrea.
Ciao Salvo

Katia ha detto...

Ciao, Salvo, benvenuto nel blog. Ti ringrazio per aver lasciato le riflessioni di Andrea, sono molto belle e profonde, gradevolmente tese tra realtà ed utopia. I ragazzi hanno un ricco mondo interiore ed hanno tanto da dirci se siamo disposti ad ascoltarli.
Buonanotte
Katia

Anonimo ha detto...

ciao Katia, visto che ti è piaciuto lo scritto di Andrea ora ti mando un mio scritto, publicato sul mio blog.

I COLORI DELLE EMOZIONI

Immaginiamo che quando veniamo al mondo, nel nostro profondo abbiamo dieci tele che valgono per ognuno dieci anni, quindi abbiamo davanti a noi cento anni.
Nei primi dieci anni consumiamo la prima tela con le nostre emozioni: colori tenui, delicati, con sfumature di rosa e celestino, con trasparenze che fanno risaltare il bianco della tela, il paesaggio che raffiguriamo è l’infinito in quanto misterioso e tutto da scoprire.
Nella seconda tela che va dagli undici ai venti anni, il colore dominante è il giallo che mischiato con una punta di rosso crea un’atmosfera radiosa e piena di aspettative, l’adolescenza psicologicamente turbata dal volere essere e dal volersi annullare per traguardi ancora non praticabili, un dipinto con colori tormentati e rimescolati alla ricerca dell’essenza della vita.
Dai ventuno ai trenta anni, il colore rosso che rappresenta le passioni, la frenesia di vivere che tenta di raccogliere tutti i frutti che la terra offre, ma l’umanità in cui si è immersi è contraddittoria, a volte crudele, senza speranza? Sulla tela si rappresentano alberi con tronchi contorti, spasimanti, con rami che si proiettano verso il cielo, le radici anch’esse contorte, fuori escono e penetrano in profondità nella terra alla ricerca dell’acqua per dissetare la propria anima.
Nella quarta tela i colori si sfumano, pur essendoci ancora il rosso che si mescola al giallo, l’azzurro e un pizzico di verde che in parte smorza le forti tonalità, si raggiunge una quiete che è dovuta a una parziale maturità. Dalla nostra terra seminata, nascono i primi germogli di altre vite, che danno forti emozioni e gioia al nostro essere..
Dai cinquantuno ai sessanta anni, il colore prevalente è il blu che mischiato col rosso e il bianco, da un una tonalità di viola piacevole, il paesaggio è un mare calmo che si distende sulla riva accarezzandola spumeggiando con rivoli bianchi. All’orizzonte il sole ancora alto produce un calore tiepido che penetra nel nostro essere,
dandoci un senso di pace.
Prima di iniziare la sesta tela, guardiamo le tele precedenti, tutte le emozioni passate, i ricordi ci riempiono l’anima di nostalgia, sulla bianca tela rappresentiamo un paesaggio con colori appannati , con spazzi di luce abbaglianti che annebbiano il nostro futuro, che se volessimo potrebbe ancora essere radioso.
Siamo alla settima tela, i colori rimasti sono ben pochi, cerchiamo di stenderli con avarizia per riprodurre scene serene, di pace e di meraviglia per essere arrivati a questa età. Guardiamo nell’archivio della nostra coscienza, analizziamo tutte le tele precedenti e vediamo tutte le nostre emozioni vissute. In questa tela ancora, ci possono essere forti emozioni che però vengono assopite dalla nostra coscienza di essere arrivati ad uno stadio di riflessione.
In tutte le tele precedenti abbiamo espresso il nostro essere interiore, ma in tutte ci sono state delle interferenze esterne che ci hanno procurato sofferenze e dolori: lutti, separazioni, tradimenti ecc… ma le precedenti tele da noi tutti dipinte, sono in noi, nel nostro profondo e nessuno potrà cancellarle. Le emozioni in esse contenute sono pura energia, energia che a dato calore e speranze alla nostra vita.
Fra queste dieci tele, c’è chi ne avanzerà qualcuna in bianco, ma resteranno tali per sempre? Credo di no: le emozioni provate nella nostra vita sono pura energia che uscirà dai nostri corpi ormai inutili, per riempire quelle tele bianche di colori emozionali a noi sconosciuti e paesaggi con scenari non immaginabili, dove si realizzeranno dipinti pieni di tutte le nostre emozioni che vivranno per l’eternità.

Io ho superato ormai la settima tela e i colori che ho sono ormai scarsi ma cerco di sfruttarli al meglio.
Ciao Salvo ti auguro una buona settimana

Katia ha detto...

Grazie Salvo, sono parole stupende.
Spero che dalle tele che tengo in me scaturisca sempre l'energia per contribuire a dipingere con colori caldi e nuove emozioni le tele dei miei cari, degli amici, delle persone vicine.
Katia