martedì 5 febbraio 2008

Agli amici sportivi

Dedicato ai miei amici sportivi, che di tanto in tanto visitano il blog. Leggete cosa scrive Beppe Severgnini, nel “Manuale dell’imperfetto sportivo”, pubblicato nel 2003.

“Siete nati negli anni Cinquanta e Sessanta. Attraversate perciò la fase di Infantilismo Sportivo Acuto (ISA), che caratterizza i maschi italiani in questa fascia d’età.[…]

Tra i quarantenni italiani, la vanità sportiva ha sostituito la boria sessuale. Le mogli – donne sagge con figli, testa e zaini sulle spalle – ormai non si preoccupano più delle scappatelle. Le nostre compagne hanno preoccupazioni postmoderne: una mountain-bike è più temuta di una ventenne. Il cuore del marito, oggi, rischia soprattutto in salita.[…]

Ciò che spinge il Quarantenne Sportivo (QS) è misterioso […]

Ai famigliari e agli amici dei QS suggerisco di prestare attenzione ai primi segnali. Dopo, è difficile intervenire. Si comincia, di solito, con la Scoperta, che avviene su una bilancia o davanti allo specchio (mai avvicinare i due strumenti: scoprirsi panciuti e soprappeso è letale). Il QS annuncia, in quel momento, che riprenderà a ‘fare sport’. Notate la genericità del proposito. ‘Fare sport’, senza indicare quale. Un giorno – siamo alla fase due – ricompaiono le scarpe da ginnastica (vecchio modello Adidas del 1985, squamate come la faccia di certe signore in TV). Il QS, sotto lo sguardo costernato della moglie, parte al galoppo, ma è già al trotto alla prima curva. Come torna, lo sapete.

La fase tre riguarda la scelta dello sport […]”.

Bicicletta: “La bicicletta, infine, permette bluff strepitosi – chi va a controllare il contachilometri? – ma può ridurre un product manager a vestirsi come Arlecchino e camminare come Charlot. Quando lo vedete passare, salutatelo, ma non chiedetegli di rispondere. C’è chi ha alzato un braccio, ed è rimasto in quella posizione per un mese.”

Visto che siamo spesso infortunati, leggete qua:

“‘Negli Stati Uniti è già considerata un’emergenza sociale’, si legge nel sommario. In Italia è soprattutto un’emergenza familiare. Perché quando il papà quarantenne si fa male, sono figli e mogli a doverlo curare e sopportare. I maschi della generazione tra il 1953 e il 1963 – i Carosello Boys, i figli delle Prime Autostrade e degli Ultimi Giocattoli di Latta – sono infatti piuttosto sportivi ma decisamente vulnerabili.

I raduni estivi dei quarantenni (spiagge, giardini, porti, aeroporti, alberghi, campeggi) sono diventati congressi ufficiosi di traumatologia.[…]"

Buon martedì grasso e... buon allenamento.

2 commenti:

france ha detto...

bello! brava! ben detto!
Conosco qualche rappresentante di questa specie ben descritta da Severgnini, a dir la verità da non restringere al solo universo maschile....
che dici?
un bacio

Katia ha detto...

Certo, France, il post è da leggere anche al femminile. Chissà cosa scriverebbe Severgnini... potrei passargli materiale per il prossimo libro.
Ciao